
Un (fugace) confronto tra le teologie di Platone e di Aristotele
I due dioscuri della filosofia greca definirono anche i termini teoretici del pensiero razionale su Dio. Ancora ne beneficiamo.
I due dioscuri della filosofia greca definirono anche i termini teoretici del pensiero razionale su Dio. Ancora ne beneficiamo.
Col linguaggio l’uomo chiama l’essere… e ad essere sé stesso è chiamato in un modo unico al mondo: la politica e l’etica.
«L’essere si dice in molti modi», è la celebre frase di Aristotele, ma come lo Stagirita arrivò a formulare la sua idea? Chi lo precedeva?
Lo scetticismo antico fu per molti aspetti antesignano del nostro “pensiero debole”: Pirrone propose i rimedî dell’afasia e dell’atarassia.
Nato attorno al 500 a.C., Anassagora fu forse l’inventore del termine “filosofia” e avvicinò il “logos” a un senso pre-platonico.
Protagora di Abdera osservò che ogni uomo ha anzitutto una “sua” verità, che certo chiede di essere commensurabile a quelle degli altri.
Spesso ridotti a meri precursori dell’atomismo moderno, i filosofi di Abdera hanno un’importante lezione epistemologica da darci.
Gli Ateniesi erano fieri della loro “democrazia”, eppure – osserva Gorgia – preferirebbero farsi curare da un retore piuttosto che da un medico.
Senofane di Colofone fu il primo filosofo che propose di pensare “il Dio” al di là delle immagini antropomorfiche costruite dai poeti.
Ciclicamente, anche la filosofia deve fare dei “ricorsi” nel mito, come avvenne già a Platone piú volte. Perché ciò accade?
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