
Gorgia, l’Essere ed Elena (tra retorica e filosofia)
Gli Ateniesi erano fieri della loro “democrazia”, eppure – osserva Gorgia – preferirebbero farsi curare da un retore piuttosto che da un medico.
Gli Ateniesi erano fieri della loro “democrazia”, eppure – osserva Gorgia – preferirebbero farsi curare da un retore piuttosto che da un medico.
Ciclicamente, anche la filosofia deve fare dei “ricorsi” nel mito, come avvenne già a Platone piú volte. Perché ciò accade?
Lo stato frammentario in cui la sua opera ci è giunta non ci permette valutazioni sommative, ma la sua lezione ha inciso come poche altre.
Le brachilogie e le (apparenti) contraddizioni del filosofo di Efeso si attenuano alquanto, se i suoi detti non vengono letti solo politicamente.
Il lavoro del filosofo assomiglia a quello della levatrice: aiuta a far uscire la verità dall’anima che l’ha dentro – ma non può crearla.
Perfidamente accusato di paternalismo, il giuramento di Ippocrate è semmai lo scomodo grillo parlante di una medicina ridotta a tecnica.
Il capitalismo democratico ha i suoi problemi, ma questi sono meno gravi di quelli di altri sistemi economici. Scoprite un pensatore insolito
Ve li immaginate due monaci dell’XI secolo che disputano se possa aver ragione uno sciocco a dire che “Dio non esiste”? Ebbene sí…
Ogni volta che si parla si fa, implicitamente, filosofia; eppure si fa fatica, nell’educazione, a distinguere l’accessorio dall’essenziale. Perché?
Tornare agli scritti del grande filosofo danese ci aiuta a mettere in crisi, salutarmente, il travestimento borghese di certo cristianesimo.
Copyright © 2025 | WordPress Theme by MH Themes