Il nuovo Houellebecq, bellissimo e finto

20 Dicembre 2018 Giovanni Marcotullio 1

C’è sempre una distanza tra l’artista reale e quello che s’indovina attraverso l’opera. Del resto non si sa mai quale dei due sia quello vero. Soprattutto nella letteratura – che pretende di essere un’arte della messa a nudo – mentre non c’è niente che bari più di un testo, e la sincerità – abbiamo finito per impararlo – è un artificio letterario come un altro. Nei suoi romanzi, Houellebecq gioca con sé stesso. I suoi narratori sono sempre dei veri-finti sosia, nei quali noi si cerca lui. Quando lo leggiamo, crediamo di sentirlo. Si fraternizza con lui. Egli fa parte di quegli scrittori che “introiettiamo”, come dicono gli psicologi.

Quando Biglino fa il gioco delle tre carte con Paolo, Giovanni… e Marcione

9 Maggio 2018 Giovanni Marcotullio 0

Visto che in tanti gli sono andati dietro quando riduceva l’Antico Testamento a un commentario bellico, Mauro Biglino si è spinto oltre e ha preteso di “svelare l’inganno” sotteso anche al Nuovo Testamento. Per farlo (poiché la tesi è assurda) ha dovuto compiere notevoli forzature, delle quali cominciamo qui a dar conto: dalla mistificazione del cristianesimo ortodosso col marcionismo al silenzio sulle fonti storiografiche extra-bibliche che confermano i dati dogmatici dei testi scritturistici. Dice di essere saltato oltre lo “steccato dottrinale”: in verità è saltato fuori dalla storia e dalla realtà.

Mauro Biglino e l’Annunciazione: stavolta vedrete chi è che falsa i testi

2 Maggio 2018 Giovanni Marcotullio 0

L’angelologia è una branca della letteratura biblica e parabiblica (prima che teologica) relativamente recente e molto instabile nella sua storia: il terreno ideale per chi si proponga il dissennato esercizio di confondere i propri lettori. Era il 1971 quando Fabrizio De André cantava di un arcangelo che seduceva Maria: non era il primo e non sarebbe stato l’ultimo. Cattivo gusto e un velo di ignoranza, certo: ma almeno ci aveva risparmiato gli alieni.

Mauro Biglino? Gli dànno torto sia gli ebrei antichi e credenti sia quelli atei e moderni

5 Aprile 2018 Giovanni Marcotullio 2

Da circa mezzo secolo in qua la fantasiosa tesi della paleoastronautica si è scavata una certa nicchia di pubblico, tra Stati Uniti ed Europa: riallacciandosi ad essa, e servendosi di un’editrice amica, un appassionato di letteratura ebraica ha avviato un florido business che ha fatto promanare da libri complottisti perfino delle serie di fumetti. Osservare le fallacie del suo incedere è noioso e snervante, ma può risultare utile. Oggi rispondiamo all’“obiezione principale” di Mauro Biglino sulla base degli antichi traduttori della prima versione della Bibbia in una lingua non semitica e su quella, più moderna e laica, di Sigmund Freud, che oltre a essere padre della psicanalisi duellò per tutta la vita – da quell’ebreo ateo che fu – con “l’uomo Mosè”.