L’aurora della rivoluzione scientifica moderna
Spesso diamo per scontato tanto dell’orizzonte di pensiero in cui siamo; altre volte invece lo enfatizziamo come se fosse sorto dal nulla…
Spesso diamo per scontato tanto dell’orizzonte di pensiero in cui siamo; altre volte invece lo enfatizziamo come se fosse sorto dal nulla…
Vide la frattura tra scienze umane e scienze dure, e se ne rammaricò; fu critico del cartesianesimo e propose una sintesi sapiente del portato epistemologico medievale lanciato nella modernità.
Piú facile dire cosa criticasse che cosa realmente proponesse (anche all’interno delle “proposte” stesse): Rousseau fa ancora parlare di sé.
Materialista moderno dalla vita cinica (suo malgrado), Karl Marx resta ancora oggi tra gli autori dal pensiero piú gravido di conseguenze.
Il “caso Galilei” comporta una rivoluzione epistemologica, cioè la revisione dell’apporto dei sensi alla conoscenza razionale.
Il domenicano di Stilo fiorí nel secolo di Cartesio proponendo una dottrina decisamente alternativa a quelle del sistema “chiaro e distinto”.
Recuperare Anassagora e Platone nel bel mezzo dell’era della Scolastica significa, per Cusano, dare di nuovo trascendenza e luce al pensiero.
La ricerca filologica su Platone è per Ficino lo strumento con cui formulare quella religione dotta di cui l’uomo ha bisogno.
Nato attorno al 500 a.C., Anassagora fu forse l’inventore del termine “filosofia” e avvicinò il “logos” a un senso pre-platonico.
Protagora di Abdera osservò che ogni uomo ha anzitutto una “sua” verità, che certo chiede di essere commensurabile a quelle degli altri.
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