
Apprendere la libertà alla scuola della bellezza
Dalla crisi della metafisica innescata col criticismo kantiano al panorama postmoderno del pensiero debole abbiamo perso certezze. Nell’arte ritroviamo una guida.
Dalla crisi della metafisica innescata col criticismo kantiano al panorama postmoderno del pensiero debole abbiamo perso certezze. Nell’arte ritroviamo una guida.
C’è un dubbio che si vuole punto di arrivo (quello degli scettici) e un altro che si propone come punto di partenza: è quello di Cartesio.
I due dioscuri della filosofia greca definirono anche i termini teoretici del pensiero razionale su Dio. Ancora ne beneficiamo.
Col linguaggio l’uomo chiama l’essere… e ad essere sé stesso è chiamato in un modo unico al mondo: la politica e l’etica.
«L’essere si dice in molti modi», è la celebre frase di Aristotele, ma come lo Stagirita arrivò a formulare la sua idea? Chi lo precedeva?
Lo scetticismo antico fu per molti aspetti antesignano del nostro “pensiero debole”: Pirrone propose i rimedî dell’afasia e dell’atarassia.
Attraversò tutto il XX secolo, vedendone la brevità e la lunghezza; il suo pensiero rielabora Husserl e Heidegger alla luce del Talmud.
Nell’epoca dominata da Cartesio e Pascal, Leibniz e Spinoza, uno spirito genuinamente italiano produsse un pensiero altissimo e alternativo.
La sua memoria prodigiosa è celebre quanto il suo discorso “sulla dignità dell’uomo”, che dell’umanesimo rinascimentale fu un’anima.
Un professore in bilico tra socialismo e franchismo, un apolide dello spirito nel secolo del pragmatismo, un erede di tradizioni antiche.
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