La 3° mappa – Le sponde e il Bosco d’Oro: Seconda o Terza Era?
Altri 7 giorni e il 25 febbraio viene pubblicata la terza mappa, con i primi toponimi riferiti a regioni interne delle macroregioni precedentemente mostrate. Esse si collocano principalmente nelle zone costiere, con la notevole eccezione di un nome del Bosco d’Oro antecedente a quello con cui era noto quando Frodo incontrò Galadriel. Non Lothlórien o Lórien ma Laurelindórenan, la Valle dell’Oro Cantante che a sua volta Barbalbero decantò a Merry e Pipino e Faramir ricordava dalle tradizioni di Gondor. Questo nome ricorreva probabilmente prima che il governo del paese entro i confini del bosco fosse assegnato a Dama Galadriel e al suo sposo Sire Celeborn (che non per nulla non si faranno mai chiamare “regina” e “re”), una nazione pre-esistente perfino il passaggio di Celeborn e Galadriel ad est del Monti Azzurri. Se antecedente al loro governo, epperò posteriore all’amicizia di Galadriel con le genti che l’abitavano. L’oro è un riferimento ai mellyrn (sing. mallorn), gli immensi alberi dall’aspetto betullaceo che da Valinor, attraverso Númenor, giunsero nella Terra-di-mezzo come semi, poi piantati e cresciuti ivi grazie a Galadriel.
Le regioni costiere sono
- la bipartizione del Lindon nella metà settentrionale Forlindon e nella meridionale Harlindon, separati dal Golfo di Lhûn: l’omonimo fiume appena ad est dei Monti Azzurri ne delimitava il confine. Qui s’era stabilito il reame di Gil-galad fin dal principio della Seconda Era e nel ventre dei monti ancora abitavano i Nani degli antichi regni di Nogrod e Belegost in declino;
- procedendo verso sud nell’Eriador, il Minhiriath e l’Enedwaith. Il primo situava come periferia meridionale del Regno di Arnor dopo la sua fondazione, il secondo era il territorio di transito tra Arnor e Gondor.
- A sud, nei territori entro il confine di Gondor, il rilievo di Ras Morthil – l’ultimo dei Monti Bianchi, punto estremo del promontorio di Andrast – e il litorale di Belfalas, al cui margine orientale i Dúnedain di Gondor edificheranno il castello di Dol Amroth (il suo Principe giocherà un ruolo importante nella Guerra dell’Anello, come si racconta in Il Ritorno del Re).
La terza mappa ha inserito delle aggiunte apparentemente lievi, ma alquanto enigmatiche e, come si vedrà, dal potenziale enorme. È corso anzitutto l’obbligo di chiedersi cosa potesse legare insieme questi elementi: le sei terre costiere in apparenza hanno tutte in comune forse soltanto la marginalità che rivestono nelle principali storie. Dello stesso regno di Gil-galad, nonostante il ruolo fondamentale negli eventi della Seconda Era, non molto si narra nella letteratura tolkieniana e comunque molto poco che si svolga entro i suoi confini (per non parlare della suddivisione a nord e sud del golfo). Se poi si guarda al nesso tra le regioni costiere e il Laurelindórenan, solo il Lindon vi pare legato. Nel rilasciare la mappa la produzione stava tentando di scompaginare le carte, piuttosto che di offrire indizi.
Un filo conduttore per quanto riguarda la costa in realtà c’è e non è così marginale. I sei luoghi menzionati sono tutti collegati all’esplorazione dei Númenoreani nel primo millennio della Terza Era e, più precisamente, riguardano i viaggi del principe Aldarion (poi Re Tar-Aldarion, il Grande Navigatore), che nel Lindon divenne amico e consigliere di Gil-galad, spingendosi poi a sud lungo le coste dell’Eriador, superando il capo di Ras Morthil, fin proprio a Belfalas, ove visitò l’antico insediamento di Elfi Nandorin di Edhellond. Nel Minhiriath e nell’Enedwaith costruì i primi porti dei Dúnedain nel continente.
Una traccia davvero suggestiva, che, se lascia il dubbio sul nesso con il Bosco d’Oro, ne apre uno molto più interessante sulle fonti del soggetto della serie. L’accordo originale (ENG) prevedeva i diritti riguardanti Il Signore degli Anelli, le cui «storie precedente inesplorate… narrazioni antecedente a La Compagnia dell’Anello» potevano afferire semplicemente ad un adattamento delle Appendici di Il Ritorno del Re. Ma quanto appena descritto non può che provenire dalla Parte Seconda di Unfinished Tales of Númenor and Middle-earth (cfr. Racconti Incompiuti), la prima opera pubblicata nel 1981 come edizione commentata dei racconti di J.R.R. Tolkien dal figlio Christopher. Il nome Ras Morthil in particolare compare soltanto lì, perciò il suo impiego nel materiale ufficiale non può prescindere dai diritti (estesi o limitati) sugli Unfinished Tales. Una notizia molto eloquente su quanto sia profondo il coinvolgimento della Tolkien Estate nella definizione del soggetto della serie e le rincuoranti garanzie che ne derivano. Chi conosce bene gli Incompiuti a questo punto avrà già cominciato a precorrere la nostra discussione successiva. Tuttavia è utile non saltare i passi, per provare a decifrare gli indizi nel loro complesso.
Un’alternativa che si sarebbe ricollegata all’aggiornamento precedente è un focus sulla Grande Peste che stremò la Terra-di-mezzo negli anni 1636-7 della Terza Era. Si diffuse da oriente, colpendo gli antenati dei Rohirrim, quindi verso Gondor, causando lo spopolamento del Calenardhon e da qui dell’Enedwaith e del Minhiriath, con analoga devastazione. Questo avveniva prima che Galadriel assunse il governo di Lothlórien. Un’ipotesi più debole, specialmente a fronte degli aggiornamenti successivi, ma il collocamento temporale ad esso successivo (seconda metà della Terza Era) potrebbe non doversi scartare, come si vedrà.
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