A 500 miglia dalla Francia abbiamo un appuntamento con San Giacomo, patrono dei pellegrini.
Per due giorni sperimentiamo l’accoglienza che offre Santiago ai camminatori che si affidano a lui1Qui l’articolo originale.. Visita della cattedrale, scoperta del portale della gloria, rassegna di chiese e strade pittoresche segnano questo primo scalo. L’arrivo su Plaza de Obradorio, circondata di gruppi che terminano il loro cammino, è commovente. Realizziamo ciò che Cristo ci chiama a vivere per cinque mesi.
La presenza di fra Philippe Néri ci permette di entrare più a fondo nello spirito del pellegrinaggio. Viviamo tutti insieme l’acquisto dell’indulgenza plenaria secondo la tradizione di Santiago. Rosario in mano, entriamo in ginocchio dalla porta sud della cattedrale. Ci fermiamo davanti a un bassorilievo dell’Annunciazione, poi giriamo attorno al coro, dove sta sospeso l’immenso botafumeiro che si usa tradizionalmente il venerdì. Scendiamo a raccoglierci davanti alle reliquie dell’Apostolo di Cristo e poi risaliamo, sempre continuando il rosario, verso la sua statua. Ciascuno al proprio turno, ci appoggiamo a lui per scaricare il nostro peso sulle sue spalle. È un momento forte per tutto l’equipaggio: con esso veniamo inviati molto intimamente e altrettanto realmente in pellegrinaggio.
Lo scalo è pure occasione di incontri, specie con i volontari francesi dell’accoglienza dei pellegrini, che condividono con gioia i segreti, ma anche le grazie ricevute sul Camino.
La vita in diciannove non è sempre semplice, a terra. Ma la grazia di Dio regna, e non di rado ci capita di vivere dei momenti mitici: Messa dei pellegrini, lodi, incontro al centro d’accoglienza internazionale…
Poco a poco impariamo a vivere questi momenti preziosi sulla terraferma. E tuttavia non resistiamo a lungo al richiamo del mare: destinazione Porto e il santuario di Nostra Signora di Fatima.
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