Padre Terence Crotty, un sacerdote di Dublino, ha dichiarato a LifeSiteNews che l’ACP è solita attaccare la Chiesa cattolica e suoi insegnamenti meno in linea con la modernità e non rappresenta affatto i fedeli di Irlanda, né i preti o i vescovi. Ha inoltre affermato che su 4700 sacerdoti del paese, ne militano attivamente nell’ACP giusto qualche dozzina.
«I fedeli cattolici continuano ad essere inorriditi dalle dichiarazioni che provengono dalla cosiddetta “Associazione dei sacerdoti cattolici”», ha dichiarato Lisa Hare di Human Life International Ireland. «La loro recente dichiarazione sull’8o Emendamento non fa eccezione. Questo gruppo di solito è il primo in fila per attaccare la Chiesa cattolica e i suoi insegnamenti».
Rispondendo alla dichiarazione dell’ACP, il vescovo Dermot Farrell della diocesi di Ossory ha affermato che esiste una tradizione nella Chiesa cattolica, nel corso degli anni, di laici che predicano in chiesa su varie questioni, tra cui il diritto alla vita e altre tematiche sociali.
Ha detto che questi laici sono complementari ai sacerdoti e non sono lì per sostituirli. Ha inoltre cercato di non porsi in antitesi, accogliendo con favore l’incipit della dichiarazione dell’ACP in merito al diritto fondamentale alla vita (della serie, almeno ancora si dicono cattolici).
Alla domanda se gli attivisti di opposta opinione sarebbero stati ammessi in chiesa, ha risposto di no, poiché la Chiesa cattolica stava difendendo il proprio insegnamento che è il diritto alla vita dei non nati.
Ovviamente non si sono fatte attendere le dichiarazioni di contrattacco: un portavoce del Catholic Communications Office ha confermato che il vescovo Farrell parlava a titolo personale e non a nome di tutta la gerarchia ecclesiastica.
Quindi esiste una minoranza del clero che sta strepitando per l’impegno profuso dalla Chiesa cattolica in questa campagna referendaria e cerca in ogni modo di bloccarne l’attività.
John McGuirk della “Save the 8th campaign” ha dichiarato che i suoi rappresentanti hanno parlato del referendum nella maggior parte delle parrocchie cattoliche del paese: la stragrande maggioranza dei vescovi cattolici irlandesi ha incoraggiato i loro interventi ed anzi li ha invitati a proseguire anche in questo fine settimana, ritenendo la concessione del pulpito ai laici in questo caso perfettamente legittima, dal momento che le posizioni proclamate sono totalmente in linea con l’insegnamento cattolico.
Rifiutandosi di commentare direttamente la dichiarazione ACP, McGuirk ha detto che alcune persone sembrano sostenere che le porte della chiesa dovrebbero portare l’avvertimento: “Dentro può essere ascoltato l’insegnamento cattolico!”, a mo’ di minaccioso monito.
A qualcuno piacerebbe che la Chiesa si intestasse la battaglia per la libertà di opinione in generale, invece che la battaglia per difendere le proprie opinioni, ed è triste dover ammettere che in alcuni casi il piagnisteo sulla libertà anche di chi non è cattolico ha fatto presa negli ambienti pure permeati dalla fede. Il mio insegnante di religione al liceo, un prete, ci disse ai tempi della scuola che al referendum italiano sul divorzio, per esempio, aveva votato a favore, perché chi non è cattolico non ha gli strumenti spirituali per sopportare il peso dell’indissolubilità del matrimonio. Sull’aborto, invece, si era fatto qualche scrupolo in più, ma era il ‘78. Temo che oggi, in un contesto come quello irlandese, non se ne farebbe.
Ora che il cattolicesimo, come religione ma anche come movimento culturale, rappresenta ormai una minoranza emarginata e palesemente osteggiata in Europa, è paradossale che si debba assistere ancora a questo cavallo di Troia della libertà di coscienza per zittire i predicatori. Un vittimismo paternalista che nasconde dietro le spalle il desiderio di mettere fuorilegge il cristianesimo nel dibattito pubblico e che si veste di carità e mitezza quando è il sibilo di una serpe velenosa.
[frattanto…]
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— Left (@Left_rivista) May 11, 2018
*: Si direbbe che parte del clero irlandese pensi di fare meglio dei preti pedofili con la trovata dei preti abortisti [N.d.R.]
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