Origene e l’Esodo: un viaggio lungo una quaresima

3,1. Ma prima di tutto penetra la ragione del mistero. Un osservatore attento troverà nelle Scritture che nell’esodo dei figli di Israele dall’Egitto ci sono state quarantadue tappe; e ancora, che l’avvento del nostro Signore e Salvatore nel mondo è stato condotto mediante quarantadue generazioni. Così infatti l’evangelista Matteo ne fa memoria, dicendo:

Da Abramo fino al re Davide ci sono quattordici generazioni; da Davide fino alla deportazione a Babilonia quattordici generazioni; dalla deportazione a Babilonia fino a Cristo quattordici generazioni [Mt 1,17].

Codeste quarantadue tappe genealogiche percorse da Cristo che discendeva nell’Egitto di questo mondo sono pari pari le quarantadue tappe che fanno quanti dall’Egitto risalgono.

E giustamente Mosè si prese la briga di aggiungere:

I figli di Israele salirono con la loro forza [Num 33,1].

E qual è la loro forza, se non lo stesso Cristo, che è “forza di Dio” [cf. 1Cor. 1,24]? Quindi chi ascende lo fa con colui che è sceso da noi fin quaggiù, per giungere lì donde quello non per una qualche necessità, bensì per degnazione, discese. E così risulta vero il passo:

Colui che discese è lo stesso che pure ascese [cf. Eph. 4,8-10].

E quindi in quarantadue tappe i figli di Israele giungono al momento in cui possono cominciare a entrare in possesso della loro eredità. L’avvio di questa presa di possesso si nota quando Ruben, Gad e mezza tribù di Manasse ricevono la terra di Galaad [cf. Ios. 17,6]. Ecco come mai è risaputo che Cristo è sceso a noi attraverso quarantadue avi, secondo la carne, come se fossero quarantadue tappe, perché è per quarantadue tappe che avviene l’ascensione dei figli di Israele fino al principio dell’eredità promessa.

3,2. E se hai capito la grandezza del mistero racchiuso in questo numero della discesa e dell’ascesa, allora vieni e cominciamo a salire le tappe della discesa di Cristo. Facciamo una prima tappa lì dove egli fece l’ultima, vale a dire il fatto che è nato dalla Vergine. Che ella sia per noi – che cerchiamo di uscire dall’Egitto – la prima tappa: quella in cui, dopo aver abbandonato il culto degli idoli e la venerazione dei demonî, che non sono dèi, professiamo che Cristo è nato dalla Vergine e dallo Spirito Santo, e che «il Verbo fatto carne è venuto in questo mondo» [Io. 1,14]. Dopodiché cerchiamo di progredire e di scalare uno dopo l’altro i gradini della fede e delle virtù. Se soggiorneremo per questo itinerario il tempo necessario per raggiungere la perfezione, potremo dire di aver preso dimora nei singoli gradini delle virtù fino a giungere sulla cresta dei comandamenti e delle ascesi, dove si compirà l’eredità promessa.

…continua…

Informazioni su Giovanni Marcotullio 297 articoli
Classe 1984, studî classici (Liceo Ginnasio “d'Annunzio” in Pescara), poi filosofici (Università Cattolica del Sacro Cuore, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, PhD RAMUS) e teologici (Pontificia Università Gregoriana, Pontificio Istituto Patristico “Augustinianum”, Pontificia Università “Angelicum”, PhD UCLy). Ho lavorato come traduttore freelance dal latino e dal francese, e/o come autore, per Città Nuova, San Paolo, Sonzogno, Il Leone Verde, Berica, Ταυ. Editor per Augustinianum dal 2013 al 2014 e caporedattore di Prospettiva Persona dal 2005 al 2017. Giornalista pubblicista dal 2014. Speaker radiofonico su Radio Maria. Traduttore dal francese e articolista per Aleteia Italiano dal 2017 al 2023.

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