di Adamo Creato
Stamattina, un po’ di fretta, ho letto la lettera di Sergio pubblicata sul blog di Mauro Leonardi. Scorrevo velocemente le righe come chi segue sul breviario la lettura dei Salmi, conoscendone già in anticipo versetto per versetto. Ho riletto il testo con più calma con l’intento di trovare almeno qualche concetto interessante. Ma, al netto delle pericopi emozional-sentimentali, non ho trovato nulla.
Vogliate scusarmi, ma sono al decimo anno di un percorso di vita personale in cui la “questione omosessuale” ha occupato uno spazio importante. Prima di questi dieci, ci sono stati gli anni della vita e dell’attivismo gay. Per questo, e non per maleducazione, concedetemi di trovare questa lettera noiosa e ridondante.
Si desume dalla lettera di “Sergio” che è un ragazzo cattolico, che frequenta i sacramenti e che è alla ricerca di una spiegazione alle sue emozioni omosessuali. È un ragazzo che ha indagato, ha scrutato le Scritture, ha cercato di confrontarsi con Dio senza mediazioni. Si è aperto col confessore, con sincerità e buona volontà.
Non conosciamo il cammino di fede di “Sergio”, le sue ferite, le sue contraddizioni. Sappiamo che Sergio, nonostante il muro contro il quale si è scontrato nel confessionale, rimane nella Chiesa, vuole stare nella Chiesa di Gesù Cristo. Forse il confessore, dopo avergli annunciato la Verità, avrebbe dovuto dire a Sergio che quelle verità poteva sperimentarle concretamente nella sua vita. Avrebbe potuto dirgli che c’è Qualcuno che può riempirgli quel buco d’Amore che ha nel cuore. Che la vita non ci viene dall’affetto delle persone, che siano omosessuali o eterosessuali. La Vita ci viene dallo sperimentare l’Amore di Dio nella nostra vita.
Avrebbe dovuto dirgli che quel bisogno d’amore impellente che sente dentro di sé, non lo colma con l’accettazione da parte della Chiesa della sua relazione di coppia. Sergio è onesto con se stesso quando dice che la Famiglia nel progetto di Dio è l’uomo e la donna che si uniscono in matrimonio e generano i figli. Poi inciampa nell’amore. Confonde l’Amore evangelico col sentimento umano tra le persone. Anche io inciampavo nell’amore, durante il cammino di ritorno. Anche io cadevo sul «se io esisto in natura, come sarebbe a dire che i miei “atti” sessuali sono “contro natura”?».
Se Sergio avesse voluto proseguire con la sua onestà avrebbe dovuto porsi la domanda:
Se i miei “atti” o emozioni sessuali sono “contro natura” perché mi trovo in questa condizione? Da dove nascono queste emozioni? E cosa vuole dirmi Dio con questo avvenimento della mia vita?
La questione è tutta qui: se ti poni la prima domanda (che nasconde l’inganno della “natura”) risponderai con una visione dell’omosessualità falsata dall’ideologia. Se ti poni la domanda corretta ti si apre la possibilità di sperimentare concretamente, per davvero, quell’Amore di cui tutti abbiamo tanto bisogno.
Un uomo, se sposa una donna con l’intenzione di appagare quel bisogno d’Amore che solo Cristo può dare, fa un grande errore. Così Sergio, se cerca l’Amore nel suo compagno, fa un grande errore. Sergio deve essere onesto fino in fondo con se stesso. Sergio ha paura del celibato perché nel suo cuore è scritto che non siamo fatti per vivere da soli, e preferisce credere alla menzogna. Questa nostalgia di famiglia, di comunità, sì che è “natura”.
La buona notizia è che nella Chiesa Sergio può colmare questa nostalgia mettendola a servizio dei fratelli. Come? Questa è un’altra storia.
Caro Adamo,
su tuo invito ho letto anche io la lettera di Sergio e condivido in pieno le tue parole, sei capace di una campiossione e di un amore che a me risulta ancora difficile ma ci sto lavorando sopra.
A Sergio vorrei parlare di una coaa che più il tempo passa più mi entusiasma e rinnova in me uno spirito da ragazzino: l’amore per la realtà, specialmente quando è dura e sfida il nostro sentire. La amo perché è proprio lì che ogni volta mi sento sfidato ad intraprendere un’avventura che dal limite mi invita a guardare all’Infinito.
Caro Sergio tu mi parli di amore come di sentimento, ma non dimenticare che non siamo angeli, ma uomini di carne e nella carne portiamo la cictrice del nostro sesso che ci ricorda in ogni nostra cellula questa verità: non possiamo essere tutto. Allora fratello mio, abbracciamola questa verità, obbediamogli e ricordiamoci che l’amore altri uomini non potrà mai riposare in qualcosa che imita una relazione uomo-donna, l’amore tra uomini porta pace solo quando prende la forma e il volto dell’amicizia.
Fratello mio, ho sperimentato che tentare di coprire le proprie ferite con altre bugie porta solo dolore, invece accettare la realtà di essere ferito porta pace a te stesso e fecondità per gli altri,specialmente i più piccoli.
Non ti arrendere alle bugie di chi vorrebbe ridurre il tuo desiderio a mera soddisfazione, spalancalo all’Infinito e insegui la libertà.
La cosa triste, veramente triste, è vedere come in quel blog operi una censura feroce e irrispettosa in chi non sia irregimentato sulla promozione dei rapporti omosessuali. Chi li promuove ed esalta si permette di tutto, chi osa solo lontanamente dubitarne, viene sbertucciato. E dire che quel blog si presenta come un blog inclusivo, ma per favore, si tratta di un blog avvilente e deprimente: addirittura vi si esalta un immaginario
( spero ! ) rapporto lesbico tra due suore !!! E guai a fiatare, si viene censurati spietatamente. Ma che ci guadagna un sacerdote a pubblicare certe robe, non permettendo nemmeno un minimo contraddittorio ? Non che negli articoli (pochi) non ossessionanti con l’omosessualità, le cose vadano meglio : si chiama “come Gesù”, ma di Gesù, lì, non importa niente a nessuno o quasi, anzi, chi ama Gesù viene ridicolizzato. Io sono allibita.
Scusate la mancanza di fantasia nel nick , ma trovo validissimo il pensiero di allibita.
Bellissima questa risposta. Leggiamo solo cose così, che ci fanno bene!
Il male meglio non conoscerlo e neppure andare a leggerlo. Sappiamo tutti che certi blog sono dannosi: è impossibile non restare “sporcati” da certe letture che sono il vero problema del mondo cattolico di oggi. Cioè il fuoco amico, il pastore che invece rapisce le anime e le confonde, il finto come Gesù: ricordiamo che anche il demonio era bello e ci voleva rendere come Dio. In modo capoivolto.
Sono d’accordo che sarebbe meglio non leggere certi tristissimi blog, ma il problema , per il popolo di Dio , il problema della confusione rimane.
Non a caso i seguaci di don Mauro si allontanano sempre più dalla Chiesa, non giudicano niente a partire dal cristianesimo, ma sono, nel contempo, sempre più bigotti , pieni di frasi fatte, che non incidono nella vita.
Perlopiù sostengono aborto, eutanasia per i sofferenti, eutanasia urgente per Charlie, rapporti omosessuali, gender, sono contro la scuola libera e l’educazione cattolica, contro il vescovo Negri, che , signorilmente, don Leonardi chiama “vecchio rancoroso”, ma che, seguendo il don, sono molto preoccupati che i cani non siano abbandonati e che si spazzi il marciapiede.
Qualche lettore non allineato c’è, ci prova a contrastare un clima intimidatorio e arido, ma fa tenerezza come debba intervenire come camminando con attenzione estrema sulle uova, perché , è verissimo, solo chi non la pensa come il don, viene censurato ferocemente, addirittura si comminano sospensioni di mesi o perpetue,persino a sacerdoti, li si manda nel gulag, finché non auto-rieducano.
Come può una persona lontana dalla Chiesa, avvicinarsi a Gesù tramite un blog così rigido e relativista nello stesso tempo, per me è un rebus.
Infatti, da quel si legge da parte degli stessi commentatori “ammessi”, nessuno si avvicina, molti se ne allontanano, comprese molte persone omosessuali prese per il naso dal tronfio e super-auto-referenziale don Mauro, io di qua, io di là,io di su, io di giù, che risponde alle critiche di quelli che irride come “cattolici seri” , dicendo che lui ha valanghe di like su facebook !
Ma si può ?